I SEGNI DEL MESTIERE

Lorenzo Campagnari, fotografo di Ceresara, ha dedicato la sua tesi di laurea al problema degli infortuni sul lavoro. Egli sostiene che le storie personali abbiano un impatto più forte dei numeri e delle statistiche nel sensibilizzare sul tema. Nella sola provincia di Mantova, lo scorso anno, si sono verificati oltre cinquemila infortuni sul lavoro e quindici morti sul posto di lavoro. Questa situazione, in cui le persone vengono colpite da ciò che dovrebbe sostenerle, è definita un paradosso crudele.

Il progetto di Lorenzo, intitolato “I segni del mestiere”, si manifesta attraverso una mostra fotografica, un video-documentario e una pubblicazione. Le immagini mostrano cicatrici e amputazioni che sette individui portano a causa degli incidenti sul lavoro. Questi segni diventano il simbolo tangibile delle loro esperienze, profondamente intrecciate nella loro anima. Lorenzo intende affrontare il problema in modo autentico, evitando sensazionalismo e concentrandosi su un messaggio sociale di testimonianza e denuncia.

L’ispirazione di Lorenzo è scaturita dall’osservazione di un cantiere edile dalla finestra del suo appartamento universitario. Questa visione lo ha spinto a raccontare le storie dei lavoratori, particolarmente rilevanti poiché suo padre è stato coinvolto in un incidente sul lavoro. La mostra presenta sette persone, tra cui suo padre, che hanno subito infortuni e condividono le loro esperienze. Il progetto è stato sviluppato con la collaborazione di varie organizzazioni, inclusa l’Associazione nazionale mutilati e invalidi del lavoro.

Le storie includono il padre di Lorenzo, muratore, che è caduto da una scala causando una lesione alle vertebre del collo, un falegname che ha perso quattro falangi a causa di un incidente causato dalla fretta di recuperare il lavoro, e un elettricista che ha perso un occhio a causa di un macchinario non a norma. Un’altra testimonianza riguarda una madre il cui figlio è morto in un incidente sul lavoro, aspirato da una macchina a rulli.

Lorenzo esprime amarezza riguardo alla possibilità di risolvere il problema a causa dell’assenza di una vera cultura della sicurezza in Italia. Molti responsabili rimangono impuniti grazie alle assicurazioni. La madre di una vittima, Ester, incarna il dolore profondo e la rabbia che sorgono da questa mancanza di giustizia.